Neutralizzare e superare l’astrale della coscienza

Paris – credit: @DronalistDailyDose YouTube

Psicologia Evolutiva 137

Ogni essere umano deve avere un cantuccio della sua coscienza, un cantuccio che sia un giardino dove coltivare le proprie verdure. Se non avete questo giardino, questo cantuccio della vostra coscienza, non avete alcuna identità! Fate parte dell’involuzione, fate parte della coscienza della razza e siete tecnicamente degli esseri totalmente minati dalla vita, perché non avete la capacità di andare oltre la vostra coscienza astrale. BdM

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In italiano si legge il contenuto originale di questa pagina, in un’altra lingua la traduzione da parte di un’intelligenza artificiale (AI) di questo contenuto, quindi il risultato deve essere interpretato con discernimento.

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Avete domande prima di iniziare? Nessuna domanda! Per vivere una vita intelligente, l’uomo sulla Terra deve essere in grado di neutralizzare l’astrale della sua coscienza nel corso della sua evoluzione. L’unico problema che l’uomo ha sul piano materiale è l’astrale della sua coscienza. E questo è l’aspetto più difficile da cogliere, l’aspetto più difficile da trasformare, perché l’astrale della sua coscienza fa parte dell’attività dei piani psichici attraverso il suo ego, all’insaputa del suo ego. E poiché l’uomo non ha una telepatia molto, molto sviluppata con l’invisibile, è molto difficile per lui arrivare a una comprensione rapida e sintetica della follia del suo ego, dell’incoscienza del suo ego, delle illusioni del suo ego. E questo fa parte di ciò che chiamiamo la coscienza involutiva.

Ora che l’uomo sta cominciando ad accedere a una coscienza evolutiva, cioè una coscienza basata su una visione sufficientemente oggettiva e diretta dell’invisibile, del mondo dei piani, alla fine sarà in grado di beneficiare direttamente del suo rapporto con le forze di vita, invece di essere soggetto o sottomesso alle forze di vita come lo era durante l’involuzione.

E questo, questo creerà grandi cambiamenti nella sua coscienza personale, così che l’uomo come individuo non apparterrà più alla coscienza della razza. Quando dico “appartenere alla coscienza della razza”, voglio dire che l’uomo non potrà più basare la propria coscienza su ciò che il resto del mondo pensa. E più l’uomo sarà cosciente, meno potrà basare la propria coscienza su ciò che il resto del mondo pensa.

Quindi, tecnicamente, l’uomo cosciente diventerà un essere molto solitario, non solitario in senso negativo, ma solitario nel senso che penserà in modo creativo, un modo totalmente indipendente dal resto della civiltà. E questo gli permetterà di allearsi con altre forze di vita e di comprendere finalmente che la coscienza dell’ego non è una coscienza personale. La coscienza dell’ego non è una coscienza personale! La coscienza dell’ego è una coscienza personale e una coscienza prepersonale legate insieme.

Il motivo per cui l’uomo ha sperimentato l’involuzione è che ha sempre creduto che la coscienza dell’ego fosse una coscienza personale. E nell’evoluzione l’uomo si renderà conto, attraverso il suo legame con l’invisibile, che la coscienza dell’ego è una coscienza che ha due aspetti: uno personale, nel senso che l’ego sente attraverso le proprie forze vitali il suo legame con la vita; ma anche prepersonale, nel senso che l’uomo potrà elevare quella che oggi chiamiamo l’intuizione a un livello di telepatia diretta con l’invisibile, e a quel punto l’uomo non sarà più solo.

L’uomo sarà quindi solitario sulla Terra, nel senso che non sarà più influenzato dal mondo, ma non sarà più solo, perché avrà un contatto diretto con la fonte del suo pensiero, dunque il suo Spirito. Ma anche il concetto di Spirito si svilupperà ed evolverà con la coscienza dell’uomo, perché tutto ciò che è dinamico e tutto ciò che fa parte delle forze vitali nell’universo viene portato col tempo a livelli di realizzazione più avanzati, man mano che la struttura mentale dell’uomo permette di assorbire nozioni o dimensioni di coscienza più vaste e che non rischiano di influenzarlo a livello psichico.

Ma perché l’uomo arrivi infine a unificare o a prendere coscienza della sua coscienza personale e della sua coscienza prepersonale, dovrà rendersi conto che ciò che lo blocca nella sua evoluzione, non è semplicemente l’ignoranza dell’invisibile o l’ignoranza delle leggi occulte della vita, o l’ignoranza di ciò che chiamiamo “la coscienza” in generale, ma la sua incapacità di rendersi conto che ogni giorno della sua vita egli è costantemente in relazione con queste forze senza volerlo accettare o realizzare. Perché? Perché l’uomo preferisce avere una coscienza psicologica personale piuttosto che una coscienza psichica prepersonale.

E il motivo è che per migliaia e migliaia di anni è stato educato a concepire la sua coscienza, a concepire il suo pensiero come qualcosa che viene da lui, invece di realizzare che il suo pensiero viene da altrove. E ciò che questo ha creato nel corso di secoli e millenni attraverso le religioni, le filosofie, le ideologie, le riflessioni, i sistemi filosofici, i sistemi psicologici, tutte le cose che oggi s’imparano nelle nostre scuole, questo lo ha portato a perdere alla fine il contatto con la propria realtà e oggi ne è la vittima. E in un mondo che diventa sempre più alienato e alienante, l’uomo diventa sempre più impotente a ritrovare se stesso e a scoprire la sua propria identità.

È per questo che, come individui in evoluzione, viviamo alla fine di un grande ciclo di involuzione in cui l’anima si è incarnata per evolvere e dare all’uomo sulla Terra una coscienza egoica. Ma la vita psicologica dell’uomo, la vita psichica dell’uomo non finisce alla fine del XX secolo, inizia alla fine del XX secolo. Ciò che finisce, ciò che si conclude alla fine del XX secolo, è lo sviluppo della coscienza dell’ego sulla Terra, con tutti i suoi relativi referenti sistemici.

Ma alla fine del XX secolo inizia una grande evoluzione dell’uomo sulla Terra, ma dell’uomo come individuo e non dell’uomo come membro di una nazione, come membro di una razza. Solo come individuo. E vivere come individuo in un mondo che è estremamente complesso, estremamente compatto, non è facile, perché non abbiamo imparato a sostenere la nostra coscienza in relazione alle forze di vita che ci sono più vicine, cioè le forze psichiche, le forze vitali, le forze mentali, in altre parole tutto ciò che è all’origine della coscienza umana.

Abbiamo sempre preferito allearci con le forze dell’involuzione, con le forze della religione, con le ideologie, con ciò che pensano le masse, con ciò che pensa il potere temporale, e a causa di questo abbiamo posto un limite alla nostra evoluzione. Ecco perché, nell’evoluzione della coscienza sovramentale sulla Terra o nello sviluppo di una coscienza, o di una psicologia evoluzionaria sulla Terra, l’uomo sarà obbligato a tornare alla sua fonte, alle sue sorgenti, alle sue radici.

Vi faccio un esempio di un punto di ritorno dell’uomo alla sua radice o alle sue radici. Quando sperimentate emozioni, quando sperimentate paure, quando sperimentate perdite, quando sperimentate la sofferenza, quando sperimentate cose che fanno parte dell’esperienza dell’anima nella materia, nel corpo materiale, avete due scelte. Potete scegliere di vivere la vostra esperienza in relazione ai vostri riflessi psicologici egoici, egocentrici, che appartengono alla coscienza e alla memoria della vostra razza, o avete l’occasione di sperimentare ciò che vivete in relazione a una coscienza prepersonale che non vede la vita come la vedete attraverso la lente del vostro ego.

Se l’uomo potesse entrare telepaticamente in contatto diretto con il piano mentale, in altre parole con la sua fonte, quando sperimenta cose difficili nella vita, si renderebbe conto che la risposta che viene da altrove non è mai la stessa che lui si dà quando è nella materia. Non è mai la stessa perché le forze di vita che sono all’esterno della nostra esperienza, forze vitali che non fanno parte della nostra programmazione planetaria, sono forze che hanno già programmato questa esperienza per l’ego. Ma l’hanno programmata per ragioni evolutive, nella misura in cui l’ego è capace alla fine di tornare alla fonte per comprendere perché sta vivendo tale cosa, tale cosa, tale cosa.

E invece di razionalizzare ciò che sta vivendo in funzione della piccolezza della sua coscienza, dovrebbe, o dovrà col tempo, in relazione a una telepatia sufficientemente sviluppata, arrivare a sopportare lo shock dell’esperienza senza che questo porti sempre a una conflagrazione dell’ego, a uno sgonfiamento dell’ego, a una messa in guardia dell’ego.

Guardate cosa sta succedendo oggi nel mondo. Leggevo di recente di Jean-François Revel, che diceva: “Anche se tutta l’opinione è contraria a qualcosa, ciò non significa che quell’opinione sia giusta”. Se tutti sono contro la guerra in Iraq, questo non significa che tutti abbiano ragione, questo non significa che la guerra sia buona, ma significa che ci sono ragioni che vanno al di là di ciò che l’uomo può vedere e che nel tempo devono portare a una ristrutturazione politica sul pianeta, e questo richiede che l’uovo sia rotto.

Ma quando guardiamo la vita, quando guardiamo tutto ciò che accade, quando guardiamo le nostre malattie, le nostre perdite attraverso l’ego, attraverso la visione dell’ego, la “matrice” estremamente ristretta dell’ego, non vediamo nulla, ed è per questo che soffriamo. Mentre se l’uomo avesse una coscienza prepersonale e dicesse: “Beh, cosa sta succedendo, c’è una guerra in Iraq, gli americani dovrebbero andare, non dovrebbero andare, l’Europa dovrebbe aiutare, non dovrebbe aiutare”…? L’uomo avrebbe immediatamente delle risposte. “Perché c’è una guerra in Iraq, a cosa serve una guerra in Iraq…?”. L’uomo avrebbe delle risposte e, avendo delle risposte da una coscienza prepersonale, non soffrirebbe più sul piano psicologico; vi faccio un esempio.

Sto usando semplicemente una grande piaga per spiegare fino a che punto siamo estremamente limitati nella nostra visione delle cose e nella nostra visione della vita, e se mettiamo in relazione tutto questo con la nostra esperienza personale, con la nostra vita quotidiana, coi nostri matrimoni, il nostro lavoro, la nostra salute, allora se non abbiamo una coscienza prepersonale, se abbiamo semplicemente una coscienza personale, allora non possiamo attraversare la palude della vita e trovarci “rafforzati”, illuminati e in pace domani.

Questo è il problema dell’uomo, ed è stato il problema dell’uomo per migliaia di anni; mentre le religioni e i sistemi hanno aiutato temporaneamente in modo estremamente relativo a sostenere il morale dell’uomo, non sono stati in grado di dare all’uomo un vero e proprio ricorso alla sua luce, così l’uomo di oggi, alla fine del XX secolo, con la sua scienza, la sua tecnologia, la sua medicina, il suo questo e quello… E tutto, nella sua coscienza, è diventato più povero di quanto lo fosse duemila anni fa.

Basta guardare i filosofi, i demagoghi, gli ideologi, le persone che pensano, le persone che scrivono, e vedrete che ci sono pochissime persone al mondo che hanno qualcosa da dire. Perché? Perché l’uomo non è capace di superare limiti del proprio pensiero. Vive sempre all’interno di una coscienza personale. Ha accesso di tanto in tanto all’intuizione, e questi pochi uomini che hanno accesso all’intuizione, che sono in generale estremamente illuminati, sono generalmente emarginati dalla società e considerati gli enfants terribles della letteratura. Abbiamo sempre bisogno, abbiamo sempre bisogno di essere influenzati. Non siamo capaci di vibrare la nostra propria energia.

Possiamo incontrare qualcuno che vibra la sua energia e dire: “Ah, quello che dice è quello che io so”, ma non siamo mai in una posizione di autorità, siamo sempre in una posizione di ricezione, di ricezione e quindi di influenza, dunque di impotenza, di incapacità. Non abbiamo alcuna identità. Perché andiamo a scuola? Andiamo a scuola per imparare. Ma una volta usciti da scuola, siamo impotenti a illuminare il mondo. Prendiamo ciò che abbiamo imparato e lo rigurgitiamo all’infinito, anche fino al dottorato. Non siamo capaci di scrivere un libro senza dover fare una citazione in fondo alla pagina: “Un tale ha detto tale cosa, un tale ha detto tale cosa, un tale ha detto tale cosa …”.

Come volete che lo Spirito, che è di per sé un’infinità dinamizzata dalla sua stessa luce, si lasci limitare da una coscienza, da una memoria, da un campo visivo che è stato già inquinato dall’involuzione? È abominevole! Leggiamo i giornali il mattino a colazione, sulla guerra, sulla scienza, su questo o quello, e non siamo capaci di dire: “Quello che dice, sì, è così”. Perché noi, noi lo sappiamo. Così ci lasciamo influenzare, lasciamo che la nostra visione sia colorata da ciò che dice lo scrittore, il giornalista, il politologo. Non siamo in grado di vedere attraverso i meccanismi della civiltà perché non abbiamo identità.

Per questo siamo esseri esistenziali, per questo abbiamo una coscienza sperimentale, per questo in fondo siamo esseri infelici sempre alla ricerca di noi stessi, sempre alla ricerca di noi stessi! Non è normale che un uomo sia alla ricerca di se stesso per cinquant’anni! Me ne frego di Socrate! Non è normale che un uomo sia alla ricerca di se stesso per cinquant’anni!

L’unica ragione per cui ha cercato se stesso per cinquant’anni è che è stato educato male! È stato privato del potere di sapere che sapeva! Gli è stato tolto il potere di sapere che sapeva! Gli è stata distorta la mente con una psicologia totalmente meccanicistica, gli si è fatto credere che esiste il subconscio, il subconscio è stato usato per fargli capire e credere che ci sono forze in lui che lo manipolano simbolicamente!

Ho fatto un sogno due o tre giorni fa. Ho sognato – perché soffro di costipazione – che ero sul gabinetto e che c’era sul mio gabinetto, sopra il gabinetto, una panchetto per bambini dove il bambino gioca, ma non c’era dentro il bambino. C’era solo il panchetto, il piccolo recinto sul water. Così, quando mi sono alzato, ho detto: “Ah, questo è nel mio sogno”. Bene, il problema del gabinetto era evidente e il recinto del bambino significa che non avevo ancora trovato la soluzione. Se il bambino fosse stato nel recinto – il bambino rappresenta qualcosa di nuovo, un progetto – ma il bambino non c’era, c’era solo il recinto, ma almeno c’era il recinto. Questo significa che non avevo ancora trovato la soluzione al mio problema di costipazione. Questo non viene dal subconscio!

Sono stufo di sentir parlare di subconscio. Un giorno l’uomo dovrà rendersi conto che esistono relazioni tra l’ego e il piano mentale, e che le forze psichiche di vita compongono forme sul piano mentale per dare all’uomo informazioni, se è sufficientemente illuminato da andarle a cercare. Ma queste forme non vengono semplicemente dal subconscio, queste forme sono create da intelligenze estremamente abili nello sviscerare la vita e renderla all’uomo in forme simboliche che gli permettano, secondo il suo livello di evoluzione, di intuire i suoi problemi. È una forma di chiaroveggenza, è una forma di comunicazione nel sonno, perché l’ego nel sonno ha bisogno di riposare; non è nel sonno che gli si parla.

Quindi, se l’ego fosse nel sonno e gli si parlasse, se fosse in modalità di pensiero, non dormirebbe. Dunque, invece di parlare all’ego attraverso il pensiero, si parla all’ego attraverso il sonno, ma questo viene dalla stessa fonte, viene sempre dalla fonte, non viene dal subconscio. E per secoli, secoli e secoli, abbiamo creato nozioni; abbiamo creato strumenti, ci siamo dati strumenti relativamente utili, ma non sufficientemente definiti, non sufficientemente compresi perché non avevamo coscienza prepersonale!

Avevamo una coscienza riflessiva, intuitiva, ma non abbastanza per conoscere il mistero della coscienza umana. Ecco perché oggi, alla fine del XX secolo, con le nostre filosofie, le nostre ideologie, i nostri sistemi di pensiero, le nostre sofisticate architetture, siamo incapaci di conoscere noi stessi. Siamo incapaci di comprendere noi stessi e siamo ancora, dopo anni, anni e anni, alla ricerca di noi stessi. Non abbiamo alcuna identità.

E quando dico “nessuna identità”, il giorno in cui l’uomo inizierà a sviluppare quella che io chiamo “identità”, l’uomo si renderà conto di fino a che punto non l’aveva. Se faccio una lettura, ecco: La natura dell’uomo, la natura dell’uomo deve essere determinata da noi e non da lui! La natura dell’uomo deve essere determinata da noi e non da lui! Questo significa che l’uomo, senza coscienza prepersonale, senza contatto con il piano mentale, non può conoscerne la sua natura. È impossibile.

Dicono [gli esseri di luce]: L’uomo deve avere la certezza un giorno, un giorno, l’uomo deve avere la certezza di non essere solo nella sua coscienza. Finché l’uomo crede di essere solo nella sua coscienza, è nell’illusione della sua coscienza. Le più grandi forze di vita sulla Terra si oppongono all’evoluzione dell’uomo. Tutto ciò che sperimentiamo sulla Terra – la musica, le arti, questo e quello – è in opposizione alla coscienza dell’uomo. Ecco perché un giorno, quando l’uomo prenderà coscienza, diventerà totalmente solitario, cioè non sarà più influenzato dalla coscienza della razza. E questa sarà la misura della sua evoluzione e sarà l’inizio del suo sviluppo personale.

Si dice che l’uomo non è un essere potenziale perché è un essere la cui coscienza è sottosviluppata. La nostra coscienza di uomo è sottosviluppata. Siamo sottosviluppati. Dottorato o non dottorato, siamo sottosviluppati, laurea o non laurea, siamo sottosviluppati, prete o non prete, siamo sottosviluppati. Perché? Perché, dicono [gli esseri di luce]: Non siete stati presi, l’uomo non è stato preso dal suo spirito personale per passare attraverso, per passare attraverso la sua astralità. Dunque siamo degli esseri astralizzati, siamo astralizzati!

Ci vuole lo Spirito dell’uomo per prendere, per connettersi con l’ego e sollevarlo, per farlo passare attraverso il suo astrale, quello che in passato veniva chiamato “l’inferno della coscienza”, perché l’astrale è l’inferno della coscienza. E’ questo l’inferno della coscienza, ed è solo lo Spirito dell’uomo, il suo Spirito personale, che può farlo passare attraverso l’astrale della sua coscienza, affinché egli scopra alla fine che non è più solo, che non è solo, e che può vivere mentalmente, psichicamente, molto confortevolmente fuori dalla coscienza della razza.

Si dice che l’uomo è un animale sociale perché è stata socializzata la sua coscienza, ma in fondo l’uomo non è un animale sociale. L’uomo è un essere unico che ha la capacità di socializzare: non è la stessa cosa, non è la stessa cosa! L’uomo è un essere UNICO che ha la capacità di socializzare: non è la stessa cosa che dire che l’uomo è un animale sociale, perché dal momento in cui ci viene detto che l’uomo è un animale sociale dagli psicologi, gli antropologi e i pensatori, abbiamo già perso la nostra identità.

E ci sono un sacco di questi detti, di questi errori di pensiero che fanno parte di quella che chiamiamo “la nostra educazione”, e noi chiacchieriamo con queste parole, ricamiamo con queste parole, riempiamo libri con queste parole, e ci influenziamo a vicenda per generazioni. Ed è per questo che l’uomo oggi, alla fine del XX secolo, con tutti gli sviluppi della sua tecnologia, con la sua mente più raffinata, è ancora più perduto di quanto lo fosse nel XIX secolo.

Allora ci chiediamo perché i giovani hanno perso la testa, perché i giovani si buttano nella musica, nella droga? Perché i giovani si sentono emarginati, perché i giovani sono infelici? Perché la nostra civiltà è incompetente, i genitori sono incompetenti perché appartengono a una civiltà incompetente. L’uomo è fatto per sapere, non è fatto per conoscere! L’uomo è fatto per sapere, non è fatto per conoscere! Sapere è una fonte di vita. Conoscere è un modo di pensare.

Guardate come i francesi hanno il genio della lingua. Guardate come possono manipolare le parole. Guardate con quanta facilità riescono a giocare con le parole, cosa che ha dato loro una grande esperienza diplomatica nel corso della storia. E non appena un intellettuale francese inizia ad andare contro la finezza del gioco intellettuale per dire: “Oh, fermati lì, guarda, fermati, guarda”… Diventa la bestia nera, l’enfant terrible della letteratura.

È così in tutte le società, non semplicemente in Francia, ma in Francia è più evidente. Perché? Perché la Francia è molto raffinata in fatto di parole, da qui il genio della lingua che ci piace esplorare, gustare, ma non sono le ombre che ci servono, non sono le ombre, sono le onde! Ed entriamo in un’epoca, il ventunesimo secolo, in cui, come individui, saremo costretti a guardare da soli la grande scacchiera della civiltà e a sapere quali azioni dei popoli e dei governi sono autentiche e quali sono davvero miserabili!

E se l’uomo non è capace di ascendere da sé verso una coscienza prepersonale, cioè verso una coscienza di se stesso, qualcosa in lui che sa che egli è capace di resistere da solo, di vivere da solo, si tornerà all’istruzione pubblica, si tornerà alla stampa, si tornerà ai libri, e si continuerà per il resto della vita a subire il lavaggio del cervello.

Capisco i movimenti pacifisti nel mondo; non sono i movimenti pacifisti nel mondo che mi interessano, è lo ‘zeitgeist’ [lo Spirito del tempo], è lo Spirito al di là che mi interessa! Perché? I movimenti pacifisti nel mondo sono sempre stati contro l’aggressione, è normale. Sono sempre stati contro la guerra, è normale. La pace è una delle grandi ambizioni dell’umanità. Ma credete che oggi avremo la pace perché andiamo in giro per il mondo con dei cartelli?!

Credete che oggi, nel mondo, abbiamo il potere, la forza, di determinare il nostro destino? Ci sono forze di vita più grandi di quel che l’uomo può immaginare. Ci sono piani a lungo termine! Ci sono regioni del mondo che devono essere trasformate perché ci sia evoluzione, le devono essere liberate, le donne saranno liberate, e niente può impedirlo! Che si tratti di una generazione, di due generazioni, di tre generazioni, le donne saranno liberate, perché le donne fanno parte dell’umanità. Le donne non sono l’oppressore degli uomini! Le donne saranno liberate! Gli uomini saranno più saggi!

Ci sono forze di vita più grandi di quanto l’uomo possa immaginare. L’uomo deve parlare con queste forze di vita, comunicare con queste forze di vita, andare oltre l’illusione del subconscio ed entrare nella negoziazione mentale, nella dialettica mentale, nella telepatia mentale, nella telepsichia che è normale, naturale per la sua coscienza! L’uomo non è un essere di carne, è un essere di luce nella carne! Se non parlate con noi, dicono [gli esseri di luce]: Non riuscirete mai a capire la storia dell’umanità.

Credete che i Paesi arabi possano rimanere a lungo tagliati fuori dal mondo, avvolti nelle loro ideologie religiose, alcune delle quali estremamente fondamentaliste, frenando l’evoluzione di un intero subcontinente? Ci sono potenze nel mondo che si oppongono al fermare lo Spirito dell’umanità, e l’America è una di queste! E non ascoltate troppo i giornalisti che parlano dell’Impero americano, perché i giornalisti sono degli idioti, sono piccoli idioti poco istruiti, tranne qualcuno.

Le nazioni hanno dei ruoli, la Francia ha avuto il suo ruolo, l’Inghilterra ha avuto il suo ruolo, l’Impero ottomano ha avuto il suo ruolo, l’Italia ha avuto il suo ruolo, ora è l’America! E se l’uomo non lo capisce, con tutto il potere che si sta sviluppando in questa parte del mondo, avrà problemi di coscienza, avrà un’indigestione morale, perché la missione dell’America sulla Terra è la liberazione del pianeta!

Ma nei grandi conflitti, nei grandi movimenti storici come quelli che stiamo vivendo e che vivremo, se non abbiamo una precoscienza, come volete che potremo sviluppare delle basi intelligenti? Non dico intellettuali, ma delle basi intelligenti per comprendere veramente il fenomeno umano, il fenomeno della civiltà, per un periodo di cent’anni, duecento anni, trecento anni, quattrocento anni, cinquecento anni.

Ci aggrappiamo al movimento della pallottola che colpisce il soldato o la pallottola che colpisce il cittadino?! La cosa va oltre il proiettile che colpisce! È una dinamica mondiale, è una dinamica occulta, è una dinamica cosmica, è un progetto di vita che va oltre i piani abbozzati anche dei militaristi, anche dei politici, anche dei religiosi, anche di quelli che si stendono per strada, aggrappati ai cartelli.

Per voi la guerra è un flagello; per noi la guerra fa parte dell’evoluzione, finché non sarete sufficientemente evoluti perché la guerra non esista più. Quindi non ci sarà più guerra sulla Terra quando l’umanità si sarà evoluta. Fino ad allora, la guerra farà parte dell’evoluzione, e se saranno grandi nazioni a fare questa guerra, come l’America, come fu la Francia, come fu l’Inghilterra, come non fu la Russia, come non fu la Cina, allora ci sarà evoluzione.

Negli Stati Uniti non c’è il totalitarismo che abbiamo avuto in Russia e in Germania, con cui i Francesi sono molto a loro agio, quindi quando vedo grandi paesi come la Francia che si legano, si connettono con la Cina e alla Russia per ragioni politiche ben precise, mi pongo delle domande! Ma quando io mi pongo delle domande, ho già le mie risposte. Stiamo fraternizzando con paesi che sono stati responsabili delle più grandi ideologie criminali del XX secolo!

Non si tratta, per l’uomo, di capire la Storia per capire la vita; l’uomo deve comprendere la vita per capire la Storia. Se comprende la vita, se parla con la vita, se è in comunicazione con la vita, la Storia diventa chiarissima. Che si tratti della storia di Annibale, della storia dei Greci, della storia della Mesopotamia o della storia molto chiara di oggi, non c’è nulla di complicato quando si parla con la vita, perché la vita è la fonte di tutto, è la vita che crea l’ordine del giorno, e ogni essere umano può accedere a questo, purché non neghi ciò che sa per sostituirlo con le opinioni altrui.

Conosco studenti universitari che hanno paura di prendere posizione perché il movimento è totalmente a sinistra. Hanno paura di alzare la mano in classe, perché non vogliono essere in opposizione al resto della classe. Quando la coscienza collettiva ha la precedenza sulla coscienza individuale, l’uomo si separerà da essa, l’uomo si separerà da essa! Egli non deve avere paura di essere solitario, se vuole essere solidale col suo Spirito.

Un tipo che mi piace molto ha detto recentemente: “Il fatto che tutti dicano NO non significa che tutti abbiano ragione”. Ricordate questo. Ci sono molti momenti nella storia dell’Umanità del XX secolo in cui tutti hanno detto no. Abbiamo detto no nel ’35. Nel ’39-’40 eravamo in guerra. Abbiamo detto no nell’’80. Se il Presidente americano avesse accettato il “no” e impedito lo sviluppo degli euromissili in Europa, forse oggi la Russia ci sarebbe ancora.

Quando nel ’35 ci fu un movimento pacifista in Europa, quando tutti non volevano più la guerra – cosa comprensibile dopo Verdun – Churchill fu accusato di essere un “falco”, e quando la pioggia di piombo cominciò a cadere sulla testa dell’Europa, si andò a cercare Churchill per salvare l’Europa insieme agli americani. In ogni essere umano, in ogni uomo, c’è un punto che non partecipa alla demagogia. E se, come esseri umani, non ce ne rendiamo conto, se non siamo capaci di mettere il dito su questo punto che non partecipa alla demagogia, non abbiamo alcuna coscienza.

Perché pensate che i giovani oggi sono così marginali? Perché i giovani oggi, c’è una parte della loro coscienza che non partecipa alla demagogia dei loro genitori, della vecchia generazione, ne hanno abbastanza della nostra merda. Sono marginali, si mettono segni nel naso per essere marginali, cambiano i capelli, fanno di tutto per dire: “No, c’è una parte di me che non sopporta la vostra demagogia”. Questa è la storia della gioventù, la gioventù è sempre stata così.

Una volta usciti da quel corridoio temporale, una volta raggiunti i trent’anni, si tolgono i segni, si tolgono i capelli rossi, si tolgono le cose nel naso, reimballano la musica, ma hanno fatto il punto, per dire cosa? Per dire che c’è sempre un cantuccio nella coscienza dell’uomo, ma non sono solo i giovani che devono avere un punto un po’ sveglio, anche se molto astralizzato, molto inconscio, ma l’uomo di trent’anni, trentacinque anni, quaranta, quarantacinque, cinquanta, sessanta, settanta, ottanta, ogni essere umano deve avere un cantuccio della sua coscienza, un cantuccio che sia un giardino dove coltivare le proprie verdure.

Se non avete questo giardino, questo cantuccio della vostra coscienza, non avete alcuna identità! Fate parte dell’involuzione, fate parte della coscienza della razza e siete tecnicamente degli esseri totalmente minati dalla vita, perché non avete la capacità di andare oltre la vostra coscienza astrale. Faccio questo lavoro da trent’anni, parlo da trent’anni. Parlerò fino alla morte! E cosa faccio quando parlo? Cosa faccio?

Non mi occupo di filosofia; posso parlare di filosofia. Non faccio politica; posso parlare di politica. Ma cosa faccio? Prendo sempre contatto col piano mentale. Mi viene dettato: “Di cosa dobbiamo parlare oggi? Come guardiamo la vita oggi…?” Quindi è facile sapere. Ma se non coltiviamo come individui quel cantuccio di noi che non vuole essere sminuito, influenzato dalla coscienza collettiva, siamo davvero esseri che non hanno alcuna identità.

E siamo messi alla prova, abbiamo ogni sorta di possibilità, di occasioni nella vita in cui possiamo vedere se riusciamo a mettere il dito su quel cantuccio di noi che è il nostro cantuccio. Nessuno ha autorità su questo cantuccio, su questo cantuccio del nostro giardino, nessuno, a meno che non gliela diamo noi ed è quello che abbiamo fatto durante l’involuzione. È per questo che oggi i più grandi flagelli nel mondo, la più grande cacofonia nel mondo, esistono in regioni in cui la memoria della razza è estremamente potente: le Indie, il Pakistan, i Paesi arabi, ed è lì che si giocherà nel XXI secolo l’ultimo movimento per lo sviluppo di quella che viene chiamata la democrazia.

Le religioni sono il grande male necessario della Terra, il grande male necessario della Terra! Perché “il grande male”? Perché in una religione non c’è coscienza. Non c’è coscienza in una religione! Una religione è la manipolazione dei simboli. Perché? Per tenere l’uomo all’oscuro delle forze di vita. Un grande male necessario! Quando i Francesi firmarono la separazione tra Stato e religione nel 1905, questo fu un grande movimento. Stati e religioni devono essere separati!

Gli Stati e le religioni saranno separati. Perché? Le religioni non possono essere mature se sono guidate da profeti in erba, e tutti i religiosi sono profeti in erba! Hanno tutti la verità! Dev’esserci separazione fra Stati e religione. Ecco perché la Turchia è un paese importante in questa parte del mondo, perché c’è una separazione tra Stato e religione. E se mai dovesse tornare o essere cambiata, se la Turchia integrasse religione e Stato, sarebbe la fine della Turchia. Verrà espulsa dall’Unione Economica Europea.

Ma per capire perché religioni e Stati devono essere separati, per capire questo al di là delle nostre nozioni psicologiche, dei nostri parametri particolari, bisogna parlare coi piani. Dobbiamo conversare nel cantuccio del nostro giardino, e poi abbiamo la mente in pace. Perché l’uomo cosciente non è interessato alla verità, è semplicemente interessato a sapere come funziona la vita, come funziona la civiltà, qual è il rapporto tra l’individuo e la società. Stiamo cominciando a rivoltarci contro le religioni. Che cosa significa quando i piani dicono: Stanno cominciando a rivoltarsi contro le religioni? Significa che le religioni non saranno più utili in futuro per lo sviluppo dell’umanità. Possono volerci anni, mille anni, duemila anni, non importa.

Ma è necessario sottolineare che le religioni sulla Terra dovranno un giorno scomparire dalla coscienza dell’uomo come individuo, e rimanere nella coscienza collettiva dell’umanità che non è ancora riuscita a liberarsi dalla memoria della razza.

aggiornamento il 30/07/2024

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